ioGero e vi racconto!

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Mimmo, la Patata e il “trattarattatrattata”

E dire che lui l’ha persino odiata la patata.
Con tutto se stesso.
Sino a maledirla.
Ad ogni fendente del pelapatate una maledizione, una scarica di violenza, un flusso di rancore che arrivato ad un certo punto non è riuscito più a tenerselo dentro: “io ti odio” gli fa lui.
“Sono una patata è vero, ma non sono mica scema” rispose lei “l’ho capito fin dal primo giorno che hai cominciato a sbucciarci”.
Mimmo si tagliò. Ed era il minimo che poteva succedergli di fronte ad una patata che all’improvviso cominciava a parlargli.
“I cerotti sono in bagno. Dentro al cassetto che sta sotto al lavello” aggiunse il tubero vedendo le goccioline di sangue colorare la mano di Mimmo e piovere sul pavimento.

Se mi ricordo il PIN è fatta

Tutto nasce dal fatto che quando raggiungi una certa “esperienza” impari pure a fartele scivolare addosso certe cose.
Alcune, prima ti cadono addosso e poi finiscono per terra ma tu, vista l’esperienza, sai bene che è il caso di evitare movimenti bruschi: le articolazioni non sono più quelle di una volta e neanche il femore.
Detto questo, per quanto mi riguarda, sono così liscio e scivoloso che tutto ciò che mi raggiunge non solo scivola via ma acquisisce persino velocità e scappa lontano.
L’acqua mi bagna e il vento mi asciuga.
Da un lato mi entra e dall’altro mi esce.
“C’è un altro regalo più piccolino che vorresti?”.
Ipoudente per come sono non avrei dovuto sentirla la domanda.
Ma la signora davanti a me ha stretto con più affetto la mano della sua bambina, si è piegata sulle ginocchia e guardandola negli occhi glielo ha richiesto.
“C’è un altro regalo più piccolino che vorresti?”.
Spallucce fu la risposta.
Come a voler dire: “va bene anche niente”.
Tutto mi scivola addosso ma questo no…

Il vestito della domenica

In questo caso il Sarto è uno di quelli sgamati.Uno di quelli che ti convince al volo quando sei indeciso e ti fa sentire subito bello, attraente e sex symbol non appena ti guardi allo specchio.Vero è che un sarto ha il compito di pensare i tessuti, i colori, la tipologia delle cuciture e le

Palermo – Milano e ritorno. La tratta speciale.

I moscerini.
La cosa più fastidiosa di queste giornate sono i moscerini.
Perché, vuoi o non vuoi, le stagioni vanno avanti, la primavera è arrivata e i moscerini pure.
Eccoli. Ti si poggiano sulle ali e si attaccano, si appiccicano: prudono.
Dovrei agitare i flap per farli volare via, ma niente.
Dovrei dare un po’ di gas alle turbine per farli spaventare, ma non posso.
Sono spento.

La paura

La paura non deve far paura.La paura è un muscolo che tira, un pizzicotto che stringe, una risata che scoppia, il polmone che si gonfia e il cuore che rimbalza.Son tutte cose che ti fanno sentir vivo.La paura serve.La paura è una fiammella da tenere accesa, sempre.È importante sentirla ardere piano piano in sottofondo.Ancora più

Il mazzo di Pisciacani più bello di sempre!

Un appuntamento è quella cosa che due o più persone si mettono d’accordo e poi succede. Quasi sempre c’è chi arriva un po’ prima e chi arriva un po’ dopo.Io appartengo alla categoria di chi arriva quasi sempre un po’ prima e, lo confesso pubblicamente, provo una sottile invidia per quelli che arrivano sempre un

E tu me lo dai un bacio?

“E tu me lo dai un bacio?”.Tutte le volte che Veronica vede Pino “truppicari” su qualche pensiero e caderci dentro sino a perdersi, glielo chiede.Le prime volte che succedeva, quando ancora Veronica e Pino si conoscevano da poco tempo, lei si preoccupava e stava un po’ in pensiero.Perché all’improvviso Pino spariva.Senza avvisarla.Passeggiavano per strada?Stavano bevendo

Timbri, targhe e altre cose un po’ speciali.

L’incisore.Timbri, targhe e altre cose un po’ speciali.Così recita la dicitura completa dell’attività alla Camera di Commercio.Delle cose un un po’ speciali però in pochi ne sanno parlare.Perché uno entra e come prima cosa vede i timbri.Di tutti i tipi, per tutte le evenienze e per “oggi-domani un concorso”.Non solo.Loro il timbro ve lo fanno

Zeno, il calzino spaiato felice

Prima!Avrebbero dovuto urlare tutti prima, mica adesso che stava finalmente succedendo qualcosa. Cosa avevano da urlare?Zitti!Quando succede qualcosa bisogna quasi sempre fidarsi. Si dovrebbe urlare, invece, quando non succede nulla per troppo tempo. Come infatti era successo a tutti loro, che chissà da quanto tempo stavano stipati lì dentro, al buio, immersi nella puzza e

Luce e Ombra si amano da sempre.

In una scala che va da 1 a 10, quella di oggi, è stata una giornata difficile 100 per Michele.Ma i problemi e i casini del lavoro restano al lavoro: è una delle regole che si è imposto da quando è diventato, senza quasi accorgersene, manager di alcuni dei cantautori più importanti d’Italia. Un ambiente