Oggi vi voglio raccontare la storia della zanzara, che muta non seppe stare e lo stesso cent’anni riuscì a campare.
La storia che trovate in tutti i giornali di oggi per intenderci
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Puntuale, secondo previsioni, arrivò il momento di uscire.
Lo sforzo per spaccare l’uovo intanto era stato più importante del previsto ma niente ci fa, sono cose che succedono e nessuno ci colpa.
Ciò che contava a quel punto, dopo la faticata, sarebbero state le coccole e l’abbraccio della madre.
O quanto meno lei si era fatto questo film in testa: appena nasco mi riempiranno di amore.
Ed effettivamente era per amore che la madre, appena la vide sbucare dall’uovo, l’afferrò le aprì la bocca e tentò di staccarle la lingua.
“Sei pazza?” le ronzò la piccola zanzara. “Dovresti stingermi e abbracciarmi” poi prosegui ronzando.
Dalla madre nessuna risposta, se non un tentativo ancora più energico di metterle la mano in bocca.
La piccola zanzara, a questo giro riuscì a divincolarsi.
“È questo il mondo fuori dall’uovo?” si chiese. “Persino di mia madre devo avere paura?”.