ioGero e vi racconto!

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Il cielo è blu sopra le nuvole?

Il cielo è blu sopra le nuvole.
Noi lo sappiamo.
Lo sappiamo perché lo dice una canzone.
Lo sappiamo perché un giorno che era nuvoloso siam partiti con l’aereo, che ormai è una cosa normale, e dopo pochi minuti dal decollo ci siamo ritrovati sopra le nuvole: cielo azzurro…

Storie di Natale 01

La mano di Mimmo aveva aspettato quasi dodici mesi.
Era sudata al punto giusto, emozionata quanto basta e impaziente come si deve.
Una mano che ferma non ci sa stare, la destra.
E neanche la sinistra a dire la verità.
Perché Mimmo non è uno che sta con le mani in mano, durante l’anno.
Figuriamoci la vigilia di Natale.
Mimmo è l’addetto alla tombola.
Ci pensa lui.
Conta le schede, le distribuisce sul tavolo, controlla le finestrelle che non scendono per bene e le ripara, conta i bussolotti e se ci sono tutti e 90, li travasa dentro al sacchetto.
“Siamo pronti?” urla Mimmo.

Intervista al Libro: “ioGero e vi Racconto Storie

io: Ciao
Lui: Ciao.
io: Eccoci qui. Faccia a faccia, anzi faccia a libro, finalmente. Fa un po’ strano a volerci pensare.
Lui: Un po’ si. Anche perché non si capisce chi è la faccia e chi è libro.
io: Hai ragione (imbarazzo). Vabbè dai rompiamo il ghiaccio e partiamo con le domande. Che dici?
Lui: Sono pronto.
io: Dunque, son passati sei mesi dalla tua uscita. Come ti senti?
Lui: Bene. Mi sento bene. E questa nel 2020 è una grande fortuna, direi.
io: Risposta saggia. Come ci si sente ad essere libro?

I bronzini

Queste son giornate che il sole non ha voglia di arrampicarsi più di tanto e preferisce passeggiare basso. Anche a mezzogiorno.Giornate corte corte con le ombre lunghe lunghe che arrivano sempre prima dei legittimi proprietari e tutto rendono gigante.Come l’astronave che stava per travolgermi questa mattina.Mica l’aveva capito io che si trattava dell’ombra di una

Chain-Frusaglie

Siete mai entrati da ChainFrusaglie, in Sarpi, a Milano?
Chainfrusaglie è una di quelle botteghe che non si capisce bene cosa vende anche se quando entri rischi di trovarci di tutto.

UFF…

In un mondo dentro la mia testa il 5G c’è da un bello pezzo di tempo.
Ci si sono già abituati da quelle parti al 5G.
Per loro, gli abitanti di questo mondo dentro la mia testa intendo, il 5G è qualcosa di normale, come per noi è normale la bicicletta.
Tra i tanti vantaggi del 5G, in questo mondo dentro la mia testa, c’è quello che tutti i bimbi che sono dentro la pancia sono connessi tra loro.
Comunicano.

Mimmo, la Patata e il “trattarattatrattata”

E dire che lui l’ha persino odiata la patata.
Con tutto se stesso.
Sino a maledirla.
Ad ogni fendente del pelapatate una maledizione, una scarica di violenza, un flusso di rancore che arrivato ad un certo punto non è riuscito più a tenerselo dentro: “io ti odio” gli fa lui.
“Sono una patata è vero, ma non sono mica scema” rispose lei “l’ho capito fin dal primo giorno che hai cominciato a sbucciarci”.
Mimmo si tagliò. Ed era il minimo che poteva succedergli di fronte ad una patata che all’improvviso cominciava a parlargli.
“I cerotti sono in bagno. Dentro al cassetto che sta sotto al lavello” aggiunse il tubero vedendo le goccioline di sangue colorare la mano di Mimmo e piovere sul pavimento.

Gli applausi a Funcitedda

Quella del 2020 era l’estate che tutti lo sapevamo che sarebbe stata così.
Una piccola vacanzina per molti, senza andare troppo lontano però, in Italia.
Che dove ti giri e ti guardi intorno resti a bocca aperta.
L’ estate del 2020 era la rivincita per tutte quelle piazzette di provincia che ogni anno si svuotavano ed invece nel 2020 SOLD-OUT.
“Robba” che a Funcitedda, piccolo paesino in provincia di Vucca, spiazzò prima Mimmo e poi tutte le zanzare della zona.
Mimmo, infatti, che abitava da sempre in una panchina della piazza principale di Funcitedda, Piazza Santo Musso (l’unica piazza in realtà), si aspettava che il paese già abbastanza flaccido durante il resto dell’anno, si sarebbe svuotato del tutto una volta giunti al 30 di giugno.
Anche le zanzare, di conseguenza, erano convinte che dal 30 di giugno al 31 di agosto avrebbero potuto pizzicare soltanto Mimmo.
C’è da dire che almeno lo conoscevano e sapevano quale sangue avrebbero succhiato. Niente di eccezionale e niente di così terribile. Un sangue senza infamia e senza gloria.
Ma a sto giro sia Mimmo che le Zanzare si stavano sbagliando.

Oggi vi guardo negli occhi

Lo ammetto. Non doveva andare così.
Colpa di NEOWISE che non riesce a farsi mai i fatti suoi.
Chiariamo subito alcune cose: voi mi chiamate NEOWISE, ma NEOWISE in realtà è il telescopio che mi ha scoperto. Io mi chiamo C/2020 F3 e sono la Cometa. Sì, sono io in persona, cioè in cometa. Piacere di conoscervi.
Quello che è successo non l’ho capito neanche io ancora.
Mi sarei dovuta avvicinare, è vero, per guardarvi.
Almeno questo prevedeva la gita ma a sto punto credo che qualcosa sia andato storto.
In giro per l’Universo siete famosi perché tra i Pianeti più belli da ammirare.
Ci sono Pullman di comete che ogni domenica si organizzano, anche dalle Galassie più lontane, semplicemente per guardarvi da lontano.
Voi non le vedete, restano distanti, perché il regolamento lo impone e a dirla tutta sarei dovuta restare distante anche io, lo so, ma è una delle prime volte che viaggio da sola ed un errore di organizzazione può starci.
Perdonatemi.

La zanzara che muta non seppe stare

Oggi vi voglio raccontare la storia della zanzara, che muta non seppe stare e lo stesso cent’anni riuscì a campare.
La storia che trovate in tutti i giornali di oggi per intenderci

Puntuale, secondo previsioni, arrivò il momento di uscire.
Lo sforzo per spaccare l’uovo intanto era stato più importante del previsto ma niente ci fa, sono cose che succedono e nessuno ci colpa.
Ciò che contava a quel punto, dopo la faticata, sarebbero state le coccole e l’abbraccio della madre.
O quanto meno lei si era fatto questo film in testa: appena nasco mi riempiranno di amore.
Ed effettivamente era per amore che la madre, appena la vide sbucare dall’uovo, l’afferrò le aprì la bocca e tentò di staccarle la lingua.
“Sei pazza?” le ronzò la piccola zanzara. “Dovresti stingermi e abbracciarmi” poi prosegui ronzando.
Dalla madre nessuna risposta, se non un tentativo ancora più energico di metterle la mano in bocca.
La piccola zanzara, a questo giro riuscì a divincolarsi.
“È questo il mondo fuori dall’uovo?” si chiese. “Persino di mia madre devo avere paura?”.