ioGero e vi racconto!

Tag: gero

UFF…

In un mondo dentro la mia testa il 5G c’è da un bello pezzo di tempo.
Ci si sono già abituati da quelle parti al 5G.
Per loro, gli abitanti di questo mondo dentro la mia testa intendo, il 5G è qualcosa di normale, come per noi è normale la bicicletta.
Tra i tanti vantaggi del 5G, in questo mondo dentro la mia testa, c’è quello che tutti i bimbi che sono dentro la pancia sono connessi tra loro.
Comunicano.

Gli applausi a Funcitedda

Quella del 2020 era l’estate che tutti lo sapevamo che sarebbe stata così.
Una piccola vacanzina per molti, senza andare troppo lontano però, in Italia.
Che dove ti giri e ti guardi intorno resti a bocca aperta.
L’ estate del 2020 era la rivincita per tutte quelle piazzette di provincia che ogni anno si svuotavano ed invece nel 2020 SOLD-OUT.
“Robba” che a Funcitedda, piccolo paesino in provincia di Vucca, spiazzò prima Mimmo e poi tutte le zanzare della zona.
Mimmo, infatti, che abitava da sempre in una panchina della piazza principale di Funcitedda, Piazza Santo Musso (l’unica piazza in realtà), si aspettava che il paese già abbastanza flaccido durante il resto dell’anno, si sarebbe svuotato del tutto una volta giunti al 30 di giugno.
Anche le zanzare, di conseguenza, erano convinte che dal 30 di giugno al 31 di agosto avrebbero potuto pizzicare soltanto Mimmo.
C’è da dire che almeno lo conoscevano e sapevano quale sangue avrebbero succhiato. Niente di eccezionale e niente di così terribile. Un sangue senza infamia e senza gloria.
Ma a sto giro sia Mimmo che le Zanzare si stavano sbagliando.

Il vestito della domenica

In questo caso il Sarto è uno di quelli sgamati.Uno di quelli che ti convince al volo quando sei indeciso e ti fa sentire subito bello, attraente e sex symbol non appena ti guardi allo specchio.Vero è che un sarto ha il compito di pensare i tessuti, i colori, la tipologia delle cuciture e le

Si accettano ordinazioni…

C’è un pezzo di carta appeso con lo scotch.C’è scritto un avviso. Rigorosamente a mano.Si tratta di un foglietto, un pizzino (di quelli Nobili però), appiccicato alle vetrine di tutti i panifici di Palermo.Sto pizzino ha la stessa potenza di un albero di Natale acceso a festa. La magia che riesce a sprigionare il pezzo

Quella diavola di Sara.

Padre Antonio come prima cosa, quando apre, aggancia il portone della Chiesa alla catenina che lo tiene aperto e bloccato vicino alla parete, al riparo da quelle raffiche di vento che altrimenti lo scaraventerebbero contro il muro ogni cinque minuti. Poi serve farlo mettere a posto e servono più offerte della gente, ma i fedeli

La Frittata Miracolo

C’è un momento nella vita di chi lavora in cucina in cui le cipolle si arrendono, smettono di lottare e non fanno più piangere chi le sta affettando. Eleonora negli ultimi 8 anni aveva lavato, sbucciato, tagliato ed affettato circa 4 kg di cipolle… al giorno. Sapeva che diventare Chef era un percorso lungo e

Arturo e le luminarie di Natale

Arturo avrebbe una lista di motivi lunga come la maratona di New York per odiare le persone. Lunghezza espressa in metri ovviamente: quarantaduemilacentonovantacinque ragioni per stare col musone, essere arrabbiato, non salutare, lamentarsi, essere insofferente, diventare addirittura violento, così tanto violento, da commettere un gesto sciocco e trasformarsi in un pericolo. E invece no. Arturo

Vito Acciaio Inox

Nel quartiere tutti lo chiamavano Robocop, per via di quel vassoio d’acciaio che, a quanto pare, nascondeva sotto la maglia. Storia vera? Storia finta? Boh. Un’ abitudine inculcatagli dal padre per difendersi dalle pallottole che quei codardi stranieri avrebbero potuto sparargli pur di impossessarsi dell’incasso giornaliero. Aveva tredici anni la prima volta che indossò quel

Esperimenti a testa in giù

Che poi ti ritrovi davanti a questa scena e dici: “Ah, vabbè ma allora certi quadri pure io li avrei potuti disegnare”. Eh no cari miei, qua casca l’asino. È proprio questo il punto. Se vi mettete a testa in giù, scoprirete che: è il cielo che ha imitato la mano dell’uomo; è il sole

Siamo come un cielo visto dall’alto

È vero… e poiché qualcuno di voi potrebbe sgamarmi, lo ammetto subito: questa non è una foto di quelle che sento “mia”, almeno per il momento. Magari tra qualche mese mi scatta il tric e mi fisso con i paesaggi. Però non volevo saltare l’appuntamento di oggi. Devo confessare che questi due minuti di parentesi