Con l’avvento delle Stufe Smart ha cominciato a sentire freddo pure lei: stufa di vecchia generazione invece. Stufa semplice che si accende e si spegne. E basta.
Che quando si accende fa così caldo che rischi di bruciarti e appena si spegne fa così freddo che ti viene il dubbio di essere morto.
Stufa di quelle che dipende come gli gira non si riaccende più.
Ma cosa le si può chiedere di più a quel prezzo?
Sono cinque anni che la vendono a 19 euro e 99 centesimi.
Perché 20 euro dice che non ci vale.
Lo dice il mercato.
E lei fa finta di non sentirli sti discorsi che poi ci resta male.
19 euro e 99 centesimi pure quest’anno che però è l’anno delle Stufe Smart e bisogna venderle per forza, perché sono intelligenti e se non le vendi loro lo capiscono, si arrabbiano e ci ustionano.
Quindi vanno messe in bella mostra.
“Quella lasciatela in magazzino” dice il caporeparto. “Sono cinque anni che proviamo a venderla a 19 euro e 99 centesimi”
Certe cose puoi fare finta di non sentirle la prima volta, la seconda e la terza.
Alla quarta ti girano le scatole, compreso quella che ti contiene, ti butti giù dallo scaffale e scappi da quel magazzino che ti tiene prigioniera da cinque anni.
Fuori c’è una città.
Una città che il freddo lo sente per davvero.
Che, se potesse, pagherebbe anche 19 euro e 99 centesimi per un po’ di calore semplice.
Ma non è tempo di spese.
È solo tempo per il freddo.
La stufa in fuga non sarà Smart ma di sicuro non è stupida.
Certe cose le capisce.
Gira l’angolo, corre sul tram, salta sul bus e finalmente… ecco qualcuno che cerca un un calore semplice, come quello che forse sprigionerà questo racconto.
“Mi stavi cercando?”
“Un po’ sì”
“Andiamo a casa?”
“Andiamo!”
