Tutto nasce dal fatto che quando raggiungi una certa “esperienza” impari pure a fartele scivolare addosso certe cose.
Alcune, prima ti cadono addosso e poi finiscono per terra ma tu, vista l’esperienza, sai bene che è il caso di evitare movimenti bruschi: le articolazioni non sono più quelle di una volta e neanche il femore.
Detto questo, per quanto mi riguarda, sono così liscio e scivoloso che tutto ciò che mi raggiunge non solo scivola via ma acquisisce persino velocità e scappa lontano.
L’acqua mi bagna e il vento mi asciuga.
Da un lato mi entra e dall’altro mi esce.
“C’è un altro regalo più piccolino che vorresti?”.
Ipoudente per come sono non avrei dovuto sentirla la domanda.
Ma la signora davanti a me ha stretto con più affetto la mano della sua bambina, si è piegata sulle ginocchia e guardandola negli occhi glielo ha richiesto.
“C’è un altro regalo più piccolino che vorresti?”.
Spallucce fu la risposta.
Come a voler dire: “va bene anche niente”.
Tutto mi scivola addosso ma questo no.
Fortuna vuole che il costume da super eroe è sempre con me.
Il bancomat pure.
La banca eccola qui.
Mi vedete in tensione è vero, ma soltanto perché devo ricordare il pin e non è facile.
Ricordato quello il più sarà fatto, e un altro desiderio verrà esaudito.
