Tra il 31 di agosto e il 18 di novembre ci stanno esattamente 79 giorni. Arturo sapeva che avrebbe trovato la risposta giusta prima o poi. La risposta valida anche dal punto di vista scientifico. Perché se una cosa la dice la scienza è così punto e basta. Non solo. La risposta sarebbe arrivata direttamente dall’astronomia. Se lo sentiva. Cose di stelle. Roba doppiamente scientifica quindi. Nel frattempo, a tutti quelli che gli dicevano che il suo amore a distanza con Elisabetta era impossible rispondeva sempre: “Ti sbagli sicuro e prima o poi ti spiego perché”.
A tutti.
Ai compagni di classe.
A quelli del calcetto.
Ai vicini di casa.
Al portiere.
Ai suoi genitori.
Al fratello più grande.
E anche a me che sto scrivendo la loro storia.
Arturo ha salutato Elisabetta il 31 di agosto alle ore 17:41. Si sentiva già fortunato perché, da programma, si sarebbero dovuti salutare alle 17:30. Questi 11 minuti in più erano quindi un regalo inatteso. Un segnale. La dimostrazione che le stelle stavano veramente dalla parte di Arturo ed Elisabetta. Non solo: 11 minuti in più rappresentavano 11 minuti in meno di attesa per il prossimo 1 luglio 2020. Giorno in cui si sarebbero rivisti e avrebbero potuto parlare meglio di come strutturare il loro fidanzamento. Arturo ed Elisabetta, rispettivamente 9 e 8 anni, si erano infatti accorti di essere fidanzati. Senza deciderlo. Lo ha scoperto Elisabetta in realtà. È arrivata a casa di Arturo puntuale come tutte le mattine e glielo ha comunicato. Arturo era impegnato a convincere il suo T-Rex ad assaggiare un po’ del suo latte e nesquik. Ma niente. Il T-Rex non voleva saperne nulla. Neanche a berlo dalla cannuccia. Questo voleva dire che doveva berlo tutto lui. Elisabetta invece era sconvolta da quello che aveva appena scoperto e che doveva condividere subito con Arturo.
“Artù ti devo parlare”.
Arturo non sapeva ancora che se una donna esordisce con “ti devo parlare” deve smettere di fare tutto. Subito. Anche le bolle con la cannuccia nel latte e nesquik.
“Noi stiamo tutte le mattine insieme, tutti i pomeriggi insieme e tutte le sere insieme. Questo vuol dire che ci siamo fidanzati”
Una bolla di latte e nesquik era intanto esplosa sul T-Rex e Arturo per un attimo si era illuso che avesse finalmente bevuto. Questo voleva dire che i dinosauri non erano ufficialmente estinti.
“Capisci cosa vuol dire fidanzati?”
Arturo cominciava a capire che la cosa si faceva seria.
“Beh sì, vuol dire che adesso puoi aiutarmi a convincere il T-Rex a bere un po’ di latte e magari evitiamo la loro estinzione” e subito ha allungato la tazza verso Elisabetta.
“Dammi qua, ci penso io che tu non sai fare niente” ha subito riposto lei.
Erano ufficialmente fidanzati. E quando ci si fidanza d’estate poi arriva subito il 31 d’agosto. Il 31 agosto è il giorno in cui Elisabetta deve tornare a Roma. Arturo a Milano. Tra di loro 500 km circa di distanza e 3 stagioni da aspettare.
“Tu stai tranquillo che penso a tutto io” le ha detto Elisabetta prima di salire a bordo della sua auto.
“Ok!” ha risposto Arturo fingendosi convinto e fidandosi in realtà di Elisabetta senza capire veramente quello che le aveva appena detto.
“Anzi, tu fai solo una cosa. Trova la risposta giusta per tutti quelli che ci diranno che l’amore a distanza non esiste” ha aggiunto poi Elisabetta dal finestrino posteriore del SUV che stava per riportarla a Roma. Anche questa volta avrebbe voluto rispondere “Ok!” ma adesso era talmente confuso che l’unico suono emesso dalle sue corde vocali è stato: “Eh?”.
Son 79 giorni che Arturo si sveglia col pensiero fisso di trovare la risposta giusta. E si sente anche un po’ in colpa perché nel frattempo Elisabetta, a 500km, sta già pensando a tutto il resto e magari ha già finito, mentre lui che deve pensare ad una cosa soltanto non ha ancora cominciato. Non ha mai avuto tanta stima nei confronti del lunedì mattina. Arturo è convinto che la soluzione arriverà di notte, tra un giovedì e un venerdì. Eppure sta succedendo qualcosa di diverso dai soliti lunedì mattina. In classe è appena cominciata l’ora di scienze. Invece del Maestro Ambrogio però è entrata una supplente. Così giovane che potrebbe essere la figlia, anzi la nipote del Maestro Ambrogio. Si chiama Maestra Fabrizia e sorride. Si scusa perché non ha avuto ancora il tempo di leggere sul registro gli argomenti già studiati col Maestro Ambrogio. Anche mentre si scusa sorride. “Forte la Maestra Fabrizia” pensa Arturo. Ha deciso quindi di parlarci del Sole perché sicuramente è un argomento del programma.
“Vuoi vedere che la Maestra Fabrizia…” continua a pensare Arturo.
“Il sole è una tra le stelle più importanti dell’universo. È la stella più vicina alla Terra e dista soltanto CENTOQUARANTOVEMILIONIESEICENTOMILAKILOMETRI. Pensate che è grazie a questa distanza che noi esistiamo. È la distanza perfetta per rendere possibile la vita sul nostro pianeta. Più vicino ci si brucerebbe. Più distante ci ritroveremmo tutti ghiacciati sino ad estinguerci”
Arturo alza la mano.
“Scusi se la interrompo Maestra. Posso quindi rispondere a tutti quelli che non credono nell’amore tra me ed Elisabetta che se ce l’hanno fatta il Sole e la Terra che distano CENTOQUARANTOVEMILIONIESEICENTOMILAKILOMETRI possiamo farcela anche io ed Elisabetta che abitiamo soltanto a 478 km e c’è pure il frecciarossa?”
La Maestra Fabrizia sorride ancora di più dopo la domanda di Arturo. Per un attimo smette di pensare che è soltanto una supplente, al suo primo giorno di supplenza e si sente la Maestra più felice del mondo.
