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I dinosauri soffrono il solletico

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Al corso di yoga stava andando alla grande.
Il primo trimestre era praticamente volato e i voti conseguiti erano da primo della classe.
Una sensazione che Manuele non aveva mai provato. La sua carriera scolastica e universitaria era stata totalmente priva di momenti degni di nota. Non che fosse scarso o stupido e neanche che si trattasse di uno studente difficile. Peggio. Una carriera talmente nella media da risultare anonima. Il tipico alunno che i maestri, i professori e i docenti universitari, dimenticano subito. L’ equivalente di quei personaggi che nei film horror muoiono per primi, al massimo entro sei minuti. A volte anche durante la sigla iniziale, che le persone sono ancora a comprare i pop corn e quando entrano in sala sono e già morti e nessuno si ricorda mai dell’esistenza di quei personaggi.
Ecco perché, questo corso di yoga, rappresentava finalmente la sua rivincita. Peccato soltanto che non era prevista una pagella, altrimenti sarebbe tornato da Milano a Palermo, dove aveva vissuto per i suoi primi 24 anni, per andare a bussare ai maestri delle elementari, quelli ancora vivi ovviamente, poi ai professori delle medie, probabilmente in vita dai, poi quelli del liceo, decisamente vivi, e infine a quelli universitari, vivi. Gli avrebbe bussato e gli avrebbe detto: “Salve, sono Manuele Lo Sicco, si ricorda di me?”. E tutti avrebbero risposto allo stesso modo: “Assolutamente no”.
Manuele ci sarebbe rimasto inizialmente un po’ male, spiazzato diciamo, poi avrebbe scosso la testa e avrebbe comunque continuato: “Lei non scommetteva un centesimo su di me. Guardi qui, invece, che pagella al corso di yoga”. E gli avrebbe spiccicato la pagella in faccia, così da fargli leggere i voti.
Respirazione 10.
Concentrazione 10.
Meditazione 10.
Rilassamento muscolare 10.
Gestione della giornata 7.
Ahia.
E cosa era quel voto così basso?
Si effettivamente Gestione della giornata era il suo punto debole.
L’obbiettivo di questa materia è quello di abituare la mente umana ad affrontare al meglio le giornate senza farsi condizionare dai diversi momenti che la caratterizzano. L’errore tipico da non fare è quello di iniziare la giornata con negatività per poi trasformarla in positività man mano che ci si avvicina all’orario di fine lavoro. In sintesi, bisogna impegnarsi a trattare il mattino con se fossero le 18, quasi pronti per andare a fare l’aperitivo. Manuele però ancora non ci riusciva.
Non perché si approcciasse alla giornata in maniera sbagliata e negativa.
Anzi. Aveva capito alla grande come partire con la positività ingranata al massimo e come alimentarla per tutta il giorno senza farla maicalare d’intensità. In maniera inspiegabile però, tutte le sere, sul tram numero 15 che lo riporta a casa, Manuele avverte comunque un incremento del suo stato di benessere.
E pensare che ormai, visto l’orario, la giornata è praticamente finita.
Manuele, infatti, rientra a casa ogni sera tra le 21:48 e le 22:04. Ad aspettarlo ci stanno una casa piccola e accogliente, un calore che appena varca la soglia d’ingresso gli appanna gli occhiali da vista, un film quasi terminato alla TV, un pacchetto Amazon da scartare, dei piatti pronti sul tavolo, sempre caldi al punto giusto e Manuele ogni sera fa finta di non sapere come sia possibile che i piatti siano caldi al punto giusto e invece lo sa benissimo che è tutto merito di Paola, che a sua volta però fa finta di guardare il film alla TV non appena lui entra, quando in realtà è sempre stata alla finestra ad aspettarlo così che quando lo vede apparire dal fondo della strada può correre a dare l’ultima scaldata alla pietanza e poggiarla sul tavolo. Lei lo guarda e fa spallucce come a dire: “sai che io proprio non ho idea di come possa succedere? Io stavo guardando questo film. Sarà forse colpa del riscaldamento globale?”. Manuele guarda Paola e sorride ma prima di sedersi a tavola va salutare Marco che lo aspetta seduto sul suo lettino con un libro di dinosauri aperto sulle gambe. Marco ha 9 anni, 6 mesi, 24 giorni e un cromosoma in più.
Quel cromosoma in più fa si che Marco non si addormenterà mai senza prima fare la lotta del solletico con Manuele. Ogni sera.
“I dinosauri facevano la lotta del solletico prima di andare a nanna, perché se ti addormenti col solletico poi fai sogni bellissimi” così terminava la storiella che Manuele aveva inventato a Marco quasi 6 anni prima e per la prima volta avevano fatto anche loro la lotta del solletico.
Il fatto è che se hai un cromosoma in più non rinuncerai mai e poi mai ai sogni bellissimi.

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