C’è una strada famosa a Milano: Via delle Confessioni. Una strada pedonale non molto lunga. Tradizione vuole che quando si è compiuta una nefandezza, qualcosa di veramente grave (senza pentirsene), la si può far sparire dalle proprie colpe recandosi presso Via delle Confessioni. Imboccata la Via basterà confessare il proprio segreto alla terza persona che si incontra. Ognuno dovrà ascoltare l’altro senza mai interromperlo. Poi sarà sufficiente proseguire per la propria strada. Usciti da Via delle Confessioni i due torneranno ad essere delle persone oneste. Spariranno i criminali ma non i crimini: se c’è un morto di mezzo il morto resterà in mezzo e se una banca è stata svuotata non tornerà a riempirsi. Dei criminali invece neanche l’ombra. Indagini, ricerche e tutto ciò che può ricondurre al reale autore, tutto, verrà risucchiato dentro un buco nero.
Questo è quello che vuole la tradizione di Via delle Confessioni. O forse voleva.
Mi trovo in questura. Il mio piano perfetto aveva una sola possibilità di fallire: un agente della polizia più bravo di me in chimica. Quante probabilità c’erano che un genio della chimica, diventasse poliziotto e cominciasse ad indagare su Via delle Confessioni?
“Deve esserci per forza una mente malata che ascolta tutto e arriva sempre prima di noi” urlava in ufficio l’ispettore Rosario Russo.
A Rosario Russo vanno i miei complimenti su tutto. Tranne sul “mente malata”.
Io non sono una mente malata, sono soltanto un curioso che ha voglia d’ascoltare i segreti peggiori delle persone. Questa mia ossessione è stata soddisfatta dalla chimica. L’ asfalto di Via delle Confessioni è cosparso di “Audina”: una sostanza che cattura tutte le microvibrazioni che si liberano nel suo intorno. Anche le più impercettibili. Trasformare il segnale delle vibrazioni in parole poi…beh quello lo sanno fare tutti. Io ascoltavo da casa e poi facevo sparire le prove. Un piccolo segno di riconoscenza per aver dato fiducia alla mia Via.
L’ agente Rosario Russo ora mi interrogherà. Prima però farà uscire tutti dalla stanza. Poi dirà che sono innocente. Perché Rosario è venuto a confessarsi nella mia Via una volta. Io so tutto, caro Rosario.
