Tema. Raccontaci di quando hai visto un super eroe nella tua città.
Svolgimento.
Io di super eroi ne ho visti due. Uno l’ho visto a Palermo. L’ altro l’ho visto a Milano. Quindi, se ognuno di noi può vedere il superoe soltanto nella propria città, mi viene da pensare che Palermo e Milano siano tutte e due le mia città. Oppure possiamo vedere un supereroe in ogni città in cui andiamo e questo significherebbe che le città non sono di nessuno. Ma sono di tutti.
E così anche le regioni, le nazioni e il mondo intero. Però questo è un altro discorso e se parlo di questo rischio di uscire fuori tema.
Dunque, i due super eroi che io ho visto erano completamente diversi l’uno dall’altro. Uno vestito benissimo, giacca e cravatta, tutto stirato, tutto bello pettinato, sembrava uno quei manichini appena scappato dalla vetrina. L’ altro invece era ridotto un po’ male. Si vedeva che aveva assemblato il proprio costume da super eroe con quello che aveva trovato in giro. A vederli erano completamente diversi, ma se li guardavi bene avevano qualcosa in comune che li rendeva uguali.
Allora ho cominciato a seguirli per capirci un po’ di più. E ho fatto una scoperta. Il loro potere stava nella forza di ridicolizzare, minimizzare, ignorare tutte quelle cose che vanno storte, quelle cose che comunemente chiamiamo problemi, come a non volergli dare importanza, . E tutta l’energia risparmiata a non fare “abbìli” la dedicavano per ingigantire e festeggiare alla grande tutte quelle cose che comunemente chiamiamo piccole gioie, come a volergli dare tutta l’importanza che si può dare.
Il risultato? Erano diventati dei super eroi. Quei due che ho visto io, in due città diverse, erano così diversi che forse erano la stessa persona.
