Io lo so che se cominciano gli altri non vuol dire niente, che non devo litigare con nessuno e che se mi disturbano glielo devo dire subito alla maestra. Queste cose me le ha insegnate tutte mio padre.
Ma oggi è stato il primo giorno di scuola in questa classe nuova, il nome della maestra non l’ho capito bene e quando il mio nuovo compagno mi ha spezzato la matita, ho avuto paura.
Cretino gli ho urlato, prima di cominciare a piangere.
La maestra mi ha spostato di banco e quando siamo usciti ha parlato con mia madre, ma io non voglio che glielo dice a mio padre.
Lui dice che qualsiasi cosa succede io devo sempre passarci sopra. Devo saltarci. Che è di più di passarci. Saltare sopra a tutto.
Sopra alle parole che si dicono all’orecchio mentre mi guardano, sopra alle risatine, sopra a quando mi lasciano da solo, sopra a quando siamo in fila e mi spingono, sopra quando mi fanno i versi, sopra a quando dicono che il mio posto è occupato, sopra a quando io sono quello non può giocare e che deve andare a prendere la palla quando si arrocca, sopra a quando non mi inseriscono nel gruppo whatsapp della classe e sopra le mille cose che succedevano nella vecchia classe.
Dopo che hanno scattato questa foto, mio padre ha chiuso la chiamata con mia madre e mi ha chiesto come fosse andato il primo giorno nella nuova classe. Io ho alzato le spalle e ho detto bene.
“Cosa devi fare tu?”
Saltare sopra a tutto gli ho risposto.
“Bravo” mi ha detto. “Anche sopra gli sgambetti” ha aggiunto mentre tornava a sistemare il negozio.