ioGero e vi racconto!

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Mimmo, la Patata e il “trattarattatrattata”

E dire che lui l’ha persino odiata la patata.
Con tutto se stesso.
Sino a maledirla.
Ad ogni fendente del pelapatate una maledizione, una scarica di violenza, un flusso di rancore che arrivato ad un certo punto non è riuscito più a tenerselo dentro: “io ti odio” gli fa lui.
“Sono una patata è vero, ma non sono mica scema” rispose lei “l’ho capito fin dal primo giorno che hai cominciato a sbucciarci”.
Mimmo si tagliò. Ed era il minimo che poteva succedergli di fronte ad una patata che all’improvviso cominciava a parlargli.
“I cerotti sono in bagno. Dentro al cassetto che sta sotto al lavello” aggiunse il tubero vedendo le goccioline di sangue colorare la mano di Mimmo e piovere sul pavimento.

Oggi vi guardo negli occhi

Lo ammetto. Non doveva andare così.
Colpa di NEOWISE che non riesce a farsi mai i fatti suoi.
Chiariamo subito alcune cose: voi mi chiamate NEOWISE, ma NEOWISE in realtà è il telescopio che mi ha scoperto. Io mi chiamo C/2020 F3 e sono la Cometa. Sì, sono io in persona, cioè in cometa. Piacere di conoscervi.
Quello che è successo non l’ho capito neanche io ancora.
Mi sarei dovuta avvicinare, è vero, per guardarvi.
Almeno questo prevedeva la gita ma a sto punto credo che qualcosa sia andato storto.
In giro per l’Universo siete famosi perché tra i Pianeti più belli da ammirare.
Ci sono Pullman di comete che ogni domenica si organizzano, anche dalle Galassie più lontane, semplicemente per guardarvi da lontano.
Voi non le vedete, restano distanti, perché il regolamento lo impone e a dirla tutta sarei dovuta restare distante anche io, lo so, ma è una delle prime volte che viaggio da sola ed un errore di organizzazione può starci.
Perdonatemi.

Se mi ricordo il PIN è fatta

Tutto nasce dal fatto che quando raggiungi una certa “esperienza” impari pure a fartele scivolare addosso certe cose.
Alcune, prima ti cadono addosso e poi finiscono per terra ma tu, vista l’esperienza, sai bene che è il caso di evitare movimenti bruschi: le articolazioni non sono più quelle di una volta e neanche il femore.
Detto questo, per quanto mi riguarda, sono così liscio e scivoloso che tutto ciò che mi raggiunge non solo scivola via ma acquisisce persino velocità e scappa lontano.
L’acqua mi bagna e il vento mi asciuga.
Da un lato mi entra e dall’altro mi esce.
“C’è un altro regalo più piccolino che vorresti?”.
Ipoudente per come sono non avrei dovuto sentirla la domanda.
Ma la signora davanti a me ha stretto con più affetto la mano della sua bambina, si è piegata sulle ginocchia e guardandola negli occhi glielo ha richiesto.
“C’è un altro regalo più piccolino che vorresti?”.
Spallucce fu la risposta.
Come a voler dire: “va bene anche niente”.
Tutto mi scivola addosso ma questo no…

Il Signor Bonocore, il lettino e il lettone

Ogni volta che il discorso veniva fuori era subito un “Andate all’ikea”.
Anna e Marco ci provavano in tutti i modi a spiegare che neanche all’ikea avrebbero risolto per il momento ma, in qualsiasi maniera tentassero di arrivare alla fine della loro spiegazione, trovavano sempre qualcuno più veloce di loro pronto ad interromperli “Ascoltate me, andate da Ikea.”
Anna e Marco ascoltavano.
Erano tutti gli altri a non farlo.
La verità è che neppure con una promozione degna di un Black Friday avrebbero potuto acquistare un lettone in questo periodo.
A furia di sentirselo ripetere però, un po’ di curiosità gli è venuta.
“Domenica andiamo all’Ikea” ha annunciato Marco.
“Evviva” hanno esultato Anna e Gaetano che intanto ha da poco compiuto sei anni ed è anche un po’ per questo che il lettino comincia a farsi stretto per tutti e tre.
Perché il lettino era quello di Marco, poi è arrivata Anna e sei anni fa è arrivato pure Gaetano.
Il lettino è rimasto sempre quello di Marco.
“Giusto per saperne parlare, per fare una passeggiata” ha poi aggiunto Anna.

Il vestito della domenica

In questo caso il Sarto è uno di quelli sgamati.Uno di quelli che ti convince al volo quando sei indeciso e ti fa sentire subito bello, attraente e sex symbol non appena ti guardi allo specchio.Vero è che un sarto ha il compito di pensare i tessuti, i colori, la tipologia delle cuciture e le

La curiosità non è mai troppa

“Fatti i fatti tuoi che campi cent’anni” le avevano detto un po’ tutti qualche istante dopo il Big Bang.
Il carattere della ragazzina, Luce è il suo nome, lo si era intuito immediatamente.
La sua venuta al mondo coincideva con la creazione del Tutto e fu per questo che si fece notare.
Curiosa!

Discorsi da Bar

“Se permetti, al caffè ci penso io.”
Dio solo sa lo sforzo che ha dovuto fare il Silenzio, abituato a stare sempre zitto, per mettere insieme quelle parole e pronunciarle.
“Non se ne parla proprio, faccio io!” ha risposto immediatamente il Tempo con estrema facilità. Lui che a parlare, invece, è sempre stato bravo e non ha mai avuto difficoltà.

Palermo – Milano e ritorno. La tratta speciale.

I moscerini.
La cosa più fastidiosa di queste giornate sono i moscerini.
Perché, vuoi o non vuoi, le stagioni vanno avanti, la primavera è arrivata e i moscerini pure.
Eccoli. Ti si poggiano sulle ali e si attaccano, si appiccicano: prudono.
Dovrei agitare i flap per farli volare via, ma niente.
Dovrei dare un po’ di gas alle turbine per farli spaventare, ma non posso.
Sono spento.

“Partirei dalle cose semplici. Come stai?”

Casa sua, così pulita, Mattia non l’aveva mai vista.
Aveva messo in ordine persino l’armadio.
Il frigo.
La dispensa.
Il balcone.
Il solaio.
Tutto, pur di non ritrovarsi davanti lo specchio del bagno ed incrociare il suo sguardo che, con molta probabilità, stava lì ad aspettarlo per chiedergli “come stai?”.

SuperPapà

“Io sono un babbo.Un papà.Quanti saranno i papà in questo mondo in questo preciso momento?Tre miliardi? Ecco, io sono uno di quelli.Provate ad immaginare un puntino in mezzo a tre miliardi di puntini.È così difficile individuarlo che viene quasi impossibile immaginarlo.Senza contare i papà negli altri mondi (davvero vogliamo continuare a pensare che siamo i